Serata d'eccezione Lunedì 8 Febbraio nella sede AIA di Milano, presso il centro sportivo Saini. In occasione del cerimoniale di accoglienza delle nuove leve arbitrali, la sezione ha ospitato Marco Ivaldi, ex-assistente arbitrale della sezione di Genova, che insieme a Collina e al dirimpettaio Pisacreta ha formato fino a qualche anno fa un trio di fama internazionale.
Non poteva esserci circostanza più opportuna di quella del benvenuto ai nuovi associati sezionali, per poter incontrare un esponente arbitrale di tale levatura. Superata la fase introduttiva della serata, il Presidente Luca Sarsano ha subito dato la parola all'ospite, il quale ha proposto filmati video ai presenti, per analizzare collegialmente due situazioni di gioco frequentissime durante una partita di calcio: il fuorigioco ed il fallo di mano. Nel caso del fuorigioco Ivaldi ha sottolineato come siano tanti i fattori concorrenti alla giusta rilevazione di un offside. L'interazione di un calciatore attaccante rispetto alla traiettoria di un pallone indirizzato in porta, l'eventuale disturbo ai danni di un difensore, la visuale della profondità di cui goda il direttore di gara, sono tutti parametri che quest'ultimo deve saper gestire in una frazione di secondo. In casi del genere, come d'altronde nella totalità dell'esercizio arbitrale, la capacità di leggere le situazioni è il comune denominatore, una qualità che probabilmente non la si impara ai corsi, ma è innata, non la si può inventare. Tuttavia essa - come sottolineato da Ivaldi - può e deve essere corroborata dalla presenza in vicinanza dell'azione. Solo in seguito a tali premesse si può accettare un eventuale errore di valutazione, che può ad ogni modo esser fatto passare "sotto gli occhi" dei calciatori con l'eleganza della fermezza con cui un arbitro determina l'andamento del gioco. Sul fallo di mano l'ospite della serata ha invece posto in rilievo il carattere di immediatezza in cui esso si verifica. A tal proposito Ivaldi ha fornito una dritta che sarebbe potuta sembrare scontata ed invece era molto più acuta di quanto si potesse immaginare: sempre offrendo la visione di alcuni filmati, egli ha evidenziato la differenza della natura del fallo di mano nel caso in cui è commesso da un difensore o da un attaccante. Nei due casi la traiettoria della palla è strumento decisivo per aiutare un arbitro a decidere e la posizione in cui egli si trova è altrettanto decisiva. L'intervento di Ivaldi si è concluso con alcuni file audio inediti, che trasmettevano le comunicazioni tra arbitri ed assistenti avvenute tramite l'ausilio della tecnologia: spunto molto interessante per coloro i quali si affacciano sui campi in cui vengono coadiuvati dagli assistenti. La serata è terminata con l'assegnazione ad un tutor di ciascuno dei nuovi associati e con la consegna del primo taccuino arbitrale e della divisa.