Il 27 novembre è stato un martedì diverso dalla classica routine per la Sezione di Milano, questo grazie alla visita del CRA Lombardia con Alessandro Pizzi coadiuvato da Gregorio Dall’Aglio e Giuseppe Provesi.
Innanzitutto, è stata una grandissima occasione per gli arbitri di Seconda categoria, i quali hanno potuto godere dell’esperienza del Presidente e dei Componenti per una vera e propria “lezione privata” prima della riunione tecnica supervisionati dal Presidente di Milano Pietro Lattanzi.
Immagini, analisi, ma anche confronto su cosa si aspetta il CRA una volta che avviene il passaggio:<< Dovete riuscire a capire fin da subito quali siano i vostri principali punti di miglioramento e cercare di accostargli uno studio sulle vostre prestazioni, perché questo è il metodo più immediato per emergere>>.
I ragazzi si sono intrattenuti poi su dei video dei colleghi, cercando di capire dove si potesse fare meglio o comunque diversamente, in un clima informale e che li ha messi completamente a proprio agio.
Successivamente è iniziata la riunione, con un’aula magna che per l’ennesima volta in questa stagione sportiva è risultato stracolma:<< Mi fa piacere essere qui a Milano per far conoscere a tutti, chi ci è già passato e chi lo ha come obiettivo, qualcosa su che cosa sia il CRA Lombardia>>.
Dopo una breve parentesi di presentazione sulla squadra che lavora insieme al Presidente Pizzi, la riunione si è subito incentrata sugli aspetti tecnici, sfruttando all’inizio delle parole su Stefano Farina:<< Una perdita come uomo e dirigente tanto grande per l’Associazione che vale la pena sempre ricordare>>.
Successivamente, si è entrati nel vivo della lezione con l’analisi di video tecnici per capire come si debbano svolgere correttamente i lavori nel momento più importante per un arbitro: il campo. Sono stati trattati temi disciplinari e di impostazione dell’arbitro: <<Fondamentale che in un caso del genere si veda un collega arrivare con il cartellino rosso già alto, perché viene comunicato chiaramente che si sta facendo giustizia e si evita che i giocatori facciano partire vendette private>>, oppure tattici del gioco: <<Questa è una DOGSO sì o no? Analizziamo gli elementi insieme per arrivare ad una risposta condivisa…>>, ed inoltre sono state svolte analisi indirizzate a distinguere nei casi in esame tra grave fallo di gioco e condotta violenta, la capacità di decidere quali siano le priorità all’interno delle aree di rigore, coinvolgendo tutta la sala per cercare di comprendere tutti gli episodi ed arrivare all’analisi finale coerente.
<<Inutile dire, tuttavia, che per arrivare alla decisione corretta non basta essere dei fini conoscitori del Regolamento. Senza una preparazione atletica adeguata, l’arbitro moderno non può pensare di riuscire ad arbitrare: se non c’è lucidità fino al 95’, se non c’è la “birra” in corpo per andare a fare uno scatto che mi permetta di esercitare una presenza attiva reale, che faccia percepire ai calciatori che l’arbitro c’è, ogni ragionamento su DOGSO e SPA diventa solo di contorno. Allenatevi sempre al 100% per raggiungere i vostri risultati migliori>>.
Infine: << Io non ho arbitrato tre secoli fa, - ha detto Alessandro - eppure la mia prima partita che sono riuscito a rivedere è stata in Serie D: è molto più difficile correggere un arbitro già arrivato a quel livello dopo tanti anni di arbitraggio alle spalle. Voi oggi avete degli strumenti pazzeschi, avete società che anche a livello giovanile già riprendono e mettono su internet i video, avete un interesse intorno alle vostre gare e la possibilità di lavorare in sinergia con la sezione per ottenere immagini: questo è tutto materiale che non potete sprecare. Riguardavi è il principale strumento di crescita individuale che possiate avere, potete correggere dai difetti evidenti ai dettagli>>.
Prima dei saluti finali, il Presidente ha voluto lanciare un ultimo monito:<< Ricordatevi sempre che non potete prevedere cosa il futuro vi riserverà: io, per esempio, quando arbitravo non avevo mai pensato alla possibilità di diventare il Presidente del CRA in una regione con i numeri della Lombardia. Eppure è successo. L’unico vero elemento che però accomuna tanto il campo quanto la scrivania è il divertimento.
L’arbitraggio, a me personalmente, ha aiutato tantissimo anche nella vita e sul lavoro, dove mi rendo conto che riesco a notare dei dettagli che molto spesso ai miei colleghi sfuggono: lì capisco quanto sia stato importante l’arbitraggio per me. Per questo ragazzi, godetevi ogni momento di questo viaggio, perché è una grossa fortuna, ma soprattutto divertitevi sempre come dei matti>>.